ITINERARIO STORICO SUI COLLI DI RAGOGNA

Il Monte di Ragogna (512m s.l.m.) fu teatro di notevoli fatti d’arme durante l’autunno 1917: il 31 ottobre e il 1° Novembre 1917 le truppe del Corpo d’Armata “Di Giorgio” si opposero all’avanzata austro – tedesca, che conseguì allo sfondamento subito dall’Esercito Italiano nell’Alto Isonzo.
L’importanza strategica del medio Tagliamento, in particolare del Monte di Ragogna, fu rilevata già nell’anteguerra dai Comandi Italiani, i quali disposero affinché venissero create delle linee di difesa sul territorio di Ragogna, postazioni che sarebbero state integrate nel sistema difensivo della linea del Tagliamento, formata da diversi forti e campi trincerati (M. Festa, M. Ercole, M. Sflincinis, Colle di Fagagna, ecc.).
Le truppe che combatterono nell’autunno 1917 si servirono di queste posizioni, edificate durante gli anni 1909 – 1914,  per respingere gli assalti austroungarici. In seguito alla conquista del territorio di Ragogna da parte degli Imperiali, quest’ultimi procedettero nell’edificare opere fortificate ai fini di facilitare un’eventuale resistenza austroungarica sulla linea del Tagliamento. Tuttavia, nel novembre 1918, l’Esercito austriaco oramai allo sbando non difese queste linee fortificate.
Molteplici sono i resti dei sistemi difensivi risalenti a quell’epoca e ad oggi facilmente visitabili: caverne, trincee, bunker a memoria delle immani sofferenze patite dai combattenti che immolarono la propria vita per la Patria: testimonianze di un tragico passato che non possono disperdersi nell’oblio, testimonianze di eroiche gesta, di sangue versato e di giovani vite spezzate……..

L’itinerario proposto inizia dalla piazza di San Giacomo ove nei pressi dell’attuale monumento ai caduti, è sita una lapide sulla quale può notarsi l’incisione: “37 soldati jtaliani – deutshe grabelverwaltung –.
Sul retro è rilevabile la data del 2 Novembre 1917, giorno in cui una colonna di prigionieri italiani fu decimata dalla stessa regia artiglieria che erroneamente ritenne si trattasse di truppe imperiali. La costruzione della lapide fu voluta dall’amministrazione tedesca dei cimiteri, come ci ricorda la scritta in basso a destra. (foto a sinistra)
Si prosegue quindi verso la frazione di San Pietro. Nella piazza di quest’ultima località è visibile una targa posta a ricordo della Brigata Bologna e dei fanti che combatterono sul Monte di Ragogna durante la 1^ Guerra Mondiale. Si segnala l’allocazione di altra simile targa nei pressi del ponte di Pinzano.
Da San Pietro si procede verso la strada che sale il pendio ovest del Monte di Ragogna. Superato un primo tornante si potrà notare una mulattiera inerpicarsi verso sinistra: la strada militare di arroccamento, che riforniva le postazioni di cresta. Percorse qualche centinaia di metri  si raggiunge un’area ove sono evidenti due caverne - riservetta e diversi ruderi di casematte.
All’interno delle caverne si individuano, nei pressi dei rispettivi ingressi, due interessanti scritte in matita che risalgono al 1917: la prima è contraddistinta da un particolare fregio seguito al nominativo di un soldato.
Esplorando la seconda caverna è appena evidente un significativo disegno stilizzato  raffigurante l’ardua conquista del crinale. (foto a sinistra)
Osservando le caverne nel loro
complesso, si nota come fossero inizialmente adibite a riservette per le munizioni delle batterie schierate poco più in alto.
Conclusasi la visita a queste memorie, si prosegue lungo la strada principale che dopo un panoramico tornante si snoda in una valletta boschiva: sul dosso alla destra della strada sono individuabili gallerie, trincee e notevoli apprestamenti per artiglierie.
Il tracciato stradale che percorriamo scorre parallelo alla linea di cresta; poco a valle sono riconoscibili i solchi delle trincee. (sotto: posizione per batterie denominata Ragogna Bassa)
Dopo aver percorso qualche chilometro, si giunge nei pressi di un albergo, ora chiuso.Alla nostra sinistra possiamo ammirare delle postazioni blindate per artiglierie. Altre caverne deposito si rintracciano alcuni metri a nord del filo di cresta, mentre un’ulteriore piazzola per cannoni è stata ricavata in una radura nei pressi di un secondo ristorante, posto 300m più a est e raggiunto da una stradina asfaltata.
Continuando verso la frazione di Muris, si trascurerà diverse trincee e postazioni dell’epoca site nelle vicinanze che, seppur interessanti, risultano molto imboscate ed il ripercorrerle si presenta come una vera impresa. Da notarsi che qualche centinaia di metri a valle del sopraccitato albergo, nei pressi della sede ANA, si erge la chiesetta ed un monumento a ricordo dei caduti durante l’affondamento della Nave Gallilea, avvenuto durante il secondo conflitto mondiale.
Giunti nel paesino di Muris, si rivela interessante recarsi nel cimitero del villaggio. Nelle vicinanze del muro perimetrale cingente ad ovest il camposanto, è presente una singolare lapide di una signora deceduta nel 1918 in seguito alla ferita cagionata da una scheggia di granata.
Un ulteriore sito storico assai interessante è rilevabile nel boschetto sovrastante l’abitato di Pignano: sono qui presenti importanti testimonianze dell’invasione austroungarica.
Il graffito sovrasta l’ingresso blindato di una cavernetta e recita i reparti costruttori: la 2^ Compagnia tecnica della 6^
Armata, conosciuta con l’appellativo di Armata dell’Isonzo.
Un’ulteriore iscrizione è sita all’interno della caverna alla sinistra dell’ingresso. Essa ricorda il capo plotone Petruk  Johean, quando l’opera fu edificata  l’Isonzo Armeè era schierata sul basso Piave; si ritiene pertanto che la posizione fosse stata concepita allo scopo di appoggiare un’eventuale resistenza qualora gli Italiani avessero sfondato la fronte del basso Piave.
 
 
 

A fianco: caverna blindata con iscrizione del reparto costruttore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

A fianco: scritta del nominativo del Capo plotone.
 
 
 

 

A sinistra: cartina topografica dell’area interessata dall’itinerario
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1) LAPIDE SOLDATI ITALIANI
2) TARGA A RICORDO DELLA BRIGATA BOLOGNA
3) TARGA IN MEMORIA DEI FANTI BOLOGNESI
4) STRADA DI ARROCCAMENTO
5) CAVERNE E RUDERI CON SCRITTE IN MATITA
6) POSIZIONE DI ARTIGLIERIA “RAGOGNA BASSA”
7) APPRESTAMENTI PER BATTERIE “RAGOGNA ALTA”
8) POSIZIONI DI ARTIGLIERIA
9) CHIESTETTA A MEMORIA DEGLI ALPINI DELLA GALILEA.
10) TOMBA DI UNA CITTADINA PERITA IN SEGUITO A UNA FERITA DI GUERRA
11) POSTAZIONI CON SCRITTE AUSTROUNGARICHE.